Marco Geronimi Stoll

pubblicitario disertore

costume, ferri del mestiere

Sul marketing elettorale

Due noticine banali banali sulla differenza tra attivismo politico e marketing elettorale.

1 Scrive Seth Godin nel suo blog: “dal 1960 i votanti alle elezioni di mid term scendono significativamente, e c’è solo una ragione, la pubblicità televisiva.  … E’ progettata solo per uno scopo, diminuire l’affluenza alle urne dei votanti avversari; se gli spot ce la fanno a toglierti la voglia di votare (perchè tanto sono tutti cialtroni) allora hanno avuto successo.”
Questo vale anche guardando la scena dall’Italia, le somiglianze sono evidenti; quello che qui ci interessa è un apparente dettaglio. In questo meccanismo di cattiveria bavosa e candidati traballanti sono facili le scalate di chi ha visibilità: ci sono un sacco di “partigiani di se stessi”, da ambo le parti, che possono impossessarsi del sistema, o meglio di suoi importanti frammenti.
Vogliamo fare l’elenco di quanti leaderini e capetti della conservazione politica, industriale e sindacale sono stati resi popolari dai litigatoi televisivi, incluse trasmissioni “di sinistra” magari soggette a censura?

2 Nonostante tutte le puttanelle del Presydente, da noi l’alternativa al partito del viagra non può essere il partito della camomilla. Obama ce lo insegna: ha fatto volare alte aspirazioni ed ispirazioni ma ricordatevi che all’inizio nessuno poteva credere alla sua vittoria, invece ha vinto proprio perchè era outsider, proprio perchè faceva ciò che l’ortodossia meccanicista del marketing politico reputava sbagliato.
Dopo la vittoria, però,  ecco i garbugli delle lobby, il pragmatismo miope dei suoi strateghi, la mediocrità etica degli eletti democratici al parlamento, che hanno portato il suo volo sempre più rasoterra. Il marketing politico buttato fuori dalla finestra è rientrato dalla porta principale, di cui aveva sempre conservato le chiavi in tasca.
Imparino gli italiani: Berlusconi presto cadrà e canteremo vittoria, ci sarò anch’io per strada a suonare il clackson, ma senza troppo ottimismo: vedrete quanti intrallazzoni scopriranno di essere sempre stati un po’ progressisti, vedrete che brutte facce ci troveremo nelle liste elettorali dalla nostra parte… c’è qualcuno che davvero si aspetta un po’ di repulisti nei posti del potere sul territorio? nessuno, mi sembra!

Spero di perdere questa scommessa, ma vedrete che quel sogno neanche si alzerà, annegherà  nella camomilla ancor prima di nascere. Smentitemi, per favore, se avete qualche argomento per farlo.

5 Comments

  1. Luigi

    Sono fiducioso.
    Sto da poco seguendo il Movimento 5 Stelle e mi sembra si stiano creando le premesse per una nuova politica in cui gli elettori siano molto più vicini agli eletti, con la possibilità, grazie ad internet, di un maggior controllo sull’operato di questi ultimi.
    E poi penso che l’uomo sia molto diverso da come viene proposto quotidianamente dai media.
    La difficoltà oggi sta nel riuscire a confrontarci. Confido in internet.

  2. situazionelongeva

    Mi sembra che c’entri semplicemente la crisi economica e la disoccupazione.

  3. Marco

    cara SituazioneLongeva,
    Io penso che l’economia non sia una scienza esatta ma una narrazione.
    Aggiungerei che la politica economica e la narrazione hanno regole simili; sia la politica economica effettiva e trasparente, che deve essere appunto narrata e condivisa da tutti i soggetti: tutti i cittadini che la vivono mentre si compie; sia quella da telenovela, quella farlocca, che rimanda sempre il lieto fine alla puntata successiva mentre pochi ricchi si impossessino di beni e ricchezze di tutti gli altri; quando crolla il sistema scappano con la cassa.
    Parlerei di co-narrazione e di etero-narrazione, che ne dite?

  4. Marco

    Caro Luigi
    tanti auguri ai 5 stelle, sicuramente il vostro caso è uno dei pochi che ha portato alla passione civile e all’impegno nuove generazioni. Come tutti i nuovi, dovete passare anche attraverso qualche errore e noi, generazione di vecchi soloni, non perderemo l’occasione di pontificarveli.
    Ascoltateci con un orecchio solo, anche quando abbiamo ragione (e qualche volta capita); tanto, la cosa più importante è quello che succederà dopo, nel resto della vostra intera vita che spero continuerà ad essere battagliera.

  5. luigi

    Marco
    Grazie per il giovane, anche se non lo sono più da tempo. Ma la speranza è sempre giovane.

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