elio-e-marco-geronimi-stollMarco Geronimi Stoll intervista il
Prof Elio Dellestorietese,
docente di Neonatologia Immobiliare all’Università di Yale

Modera Riccardo Picciafuoco
del Forum Paesaggio Marche.

Benvenuti. Per noi è un grande onore accogliere oggi il prof. Elio Dellestorietese;  il pubblico italiano poco conosce la sua pubblicistica scientifica, qui è noto per il suo simpatico hobby di cantare;  pochi sanno che è un’insigne rappresentante dei cervelli in fuga italici.

Premessa sul format

Per il Paesaggio Marche cercavamo qualche soluzione per far parlare i giornali di una serie di questioni impellenti, su cui la stampa era “distratta”. Elio si è dato disponibile per aiutare il Forum.
Gli ho proposto di fare la parodia di uno “spettacolo” che io conosco bene, la relazione accademica. La conosco bene sia dalla parte del relatore che dalla parte dell’uditore, spesso insoddisfatto.
Mi riferisco a tanti sfavillanti convegni dove illustri “scienziati” hanno, per decenni, spiegato che i danni dell’amianto non sono provati, che gli inceneritori non è vero che inquinano, che il nucleare diminuisce l’effetto serra, che il Ponte sullo Stretto toglierà l’isolamento alla Sicilia, eccetera. Sempre relatori serissimi dotati di power point in inglese, interattori compiacenti e cravatte bellissime. E naturalmente di un lauto cachet, perché quando convalidi le bugie che spostano i miliardi, mica lo fai gratis. Veri scienziati, loro! mica come noi antiscientisti retrogradi che ostacoliamo il futuro.

Quindi con Elio abbiamo improvvisato un format che ha funzionato bene: a turno

  1. io facevo una domanda pseudoaccademiche, ma su un dato reale
  2. lui sparava per risposta la sua parodia surreale
  3. poi Roberto Picciafuoco buttava lì alcuni dati reali sull’ambiente marchigiano: chiari, verificabili e -purtroppo- davvero impressionanti.

 

Marco Geronimi Stoll intervista il

prof. Elio Dellestorietese

docente di Neonatologia Immobiliare all’università di Yale

Modera Riccardo Picciafuoco del Forum Paesaggio Marche

 

Marco Geronimi Stoll

Benvenuti, per noi è un grande onore accogliere oggi il prof. Elio Dellestorietese.
Il pubblico italiano poco conosce la sua pubblicistica scientifica, qui è noto per il suo simpatico hobby di cantare e pochi sanno che è un’insigne rappresentante dei cervelli in fuga italici.
Cominciamo subito con la prima domanda, che riguarda il dato della slide 1.

Slide 1
1999 – 2014, media Italia:
edificati 47 vani per ogni nuovo nato

Professore, lei che è docente di Neonatologia Immobiliare all’università di Yale, ci dica: tenendo conto che una culla occupa al massimo mezzo metro quadrato, cosa se ne fa un nuovo nato di 47 stanze?

Elio Dellestorietese

Grazie. La risposta è: niente.
Non se ne fa niente perché, appunto, lo dice il nome stesso: quei quarantassette sono vani. Potrebbero essere anche cento o mille, sarebbero comunque vani.elio-e-marco-geronimi-stoll2
È uno dei punti di forza di questa nuova scienza che io tratto, la neonatologia immobiliare, che c’è solo là in America, altrimenti io sarei stato qua, capite anche voi che ogni giorno andare avanti e indietro: è già dura fare Ancona Cosignano…

In breve, dunque, non servono a niente. Perchè farli, dunque? Per passare il tempo.
Per gente che non si rende conto che oltre a passare il tempo provoca danni, cercatevi un passatempo che faccia meno male all’ambiente.

Riccardo Picciafuoco

Sappiamo da dati del ministero dell’Ambiente: ci stamo consumando ogni secondo 8 mq di suolo agricolo; quanto una stanza, appunto.
Nelle marche nel 1951 per ogni cittadino avevamo 60 mq di urbanizzazione generale (case, strade, scuole ecc.). Oggi ciascuno di noi (compreso il neonato) consuma 360 mq, esattamente 6 volte la superficie dei nostri nonni.

MGS

Un’altra attività del professore che molti ignorano è che sotto pseudonimo è un autore di libri gialli di successo (chi non ricorda le inchieste del commissario Tanica…).
Noi abbiamo un bel giallo, che è questo: investire in immobili ormai è un pessimo affare: restano invenduti e i prezzi sono crollati. Eppure vediamo ancora tanti cantieri e gru.

Slide 2
Pil italiano, illegale oltre il 10%
Mafia e camorra investono in immobili e appalti
+ 26% aumento attuale investimenti immobiliari
nonostante rendano meno della spesa

Professore, non ritiene che ogni volta che vediamo un cantiere dovremmo avere il sospetto che si stia reinvestendo qualcuno dei 100 miliardi che sono il fatturato netto annuo di mafia e camorra?

E.D.

Mi pare che il gravissimo errore che viene fatto sia questo: che quando si incontrano questi cantieri, grattaceli che vengono eretti (come a Milano recentemente) commettiamo l’errore di farcielio-e-marco-Geronimi-Stoll-a-spaccamarche-5 prendere dal dubbio che ci siano coinvolte chissà quali associazioni criminose: no! Non dovrenno farci prendere dal dubbio, dovremmo farci prendere dalla certezza.
Se noi fossimo certi ci comporteremmo in un altro modo: inizieremmo a parlare con queste persone facendo finta di essere interessati, facendoli arrestare.
Se invece restiamo nel limbo del dubbio e intanto che stiamo nel dubbio il grattacielo è già stato fatto e ci abitano dentro, così poi è impossibile abbatterlo.

RP

Due numerini locali non guastano. Negli ultimi 5 anni nonostante la crisi che avrebbe dovuto contrarre l’edilizia noi marchigiani abbiamo continuato a fare lottizzazioni; e cosa è successo? Esiste un patrimonio costruito (che stanno tentando di vendere) che ha abbassato il valore delle case realmente abitate dai cittadini, che magari per tutta la vita hanno messo da parte dei soldi per costruirsela e magari lasciarla come patrimonio ai figli.
Nel 2008 valeva mediamente 2000 euro al mq, oggi ne vale 1.500. Questo disastro è dovuto a semplice avidità: sembra che il PIL debba aumentare solo con asfalto e cemento. Questo aspetto, sottovalutato, socialmente è molto grave.

E.D

È un problema importante perché quelli che si vedono l’investimento ridotto di un quarto, non avendo più soldi a sufficienza, a chi chiedono i soldi? si vedono costretti a chiederli in prestito proprio a quelli che hanno costruito le case intorno alla sua.
Queste associazioni sono invogliate appunto a costruire di fianco a chi si è fatto la casa negli anni facendo semplicemente l’impiegato o l’operaio.

MGS

Professore, ad ogni pioggia cede un pezzo del territorio, son 42.000 le frane censite.

Come lei espone nel suo libro “l’Inconscio Di Gaia – anche la biosfera è psicosomatica” tutto questo non può che avere un profondo significato simbolico. Quale?

Slide 3

Marche: 42.000 frane censite adesso

E.D

Come io scrivo nel mio testo, che forse solo lei ha letto (ma non l’ha letto tutto), questo è un piano messo in opera dalle Toghe Rosse per mettere in cattiva luce tutti i costruttori che costruiscono lì.elio-geronimi-stoll-picciafuoco

Fateci caso: fino a quel momento, in quel punto, non c’erano state frane, poi vengono a costruire e guardacaso dopo poco viene giù tutto. Non può essere un caso: io essendo ingegnere non credo alle coicidenze e quindi io scrivo nel mio testo che è un piano ordito dalle toghe rosse e naturalmente dai loro amici.
Veramente: siamo circondati da comunisti.

RP

Ovviamente 42.000 sono censite, ma non sono tutte in atto tutte adesso; ma il problema è molto serio, che si combina come vedremo fra poco con l’erosione della costa.
Io penso che stiamo assistendo a una follia: stiamo spendendo 50 miliardi di euro per risanare e mezzo miliardo per prevenire. Che ne dite voi?

ED
Vorrei aggiungere solo due cose sulle frane.
Una è che le frane, più che essere viste come un problema vanno colte come un’opportunità di crescita, perchè comunque stare lì a guardare una frana, soprattutto se è in atto, è molto più interessante, ad esempio, di un incidente sull’autostrada: è molto più bello venire una grande frana che si porta via tutto: case, auto, alberi e tutto quanto. Son cose che portano turismo. E anche quelle piccole non sono male.

La seconda cosa è che queste 42.000 non vi devono preoccupare, perché se sono state censite sono già in un certo senso avvenute; quelle che devono preoccuparvi sono le prossime centomila che non si sa dove saranno.

MGS

Il prof. Picciafuoco accennava all’erosione della costa. Ecco che mentre la montagna frana verso il mare, il mare si mangia le spiagge

slide 4

il 70% della costa è fronteggiata da barriere di cemento.

Lei che è noto al pubblico televisivo per le sue trasmissioni di ricette di cucina, a proposito di questo effetto sandwich per cui la parte popolata si trova tra i due fuochi che ne dice?
Spendiamo 5 milioni all’anno per preservare le coste dai flutti; la costa è “protetta” dalle barriere: praticamente tutta tranne le foci dei fiumi e le aree protette.
Le onde continuano fare sfaceli, questa difesa che sembra militare fa acqua. Stiamo combattendo contro le truppe di Nettuno, o forse ci viene nascosta una verità, cioè c’è del vero nella storia del Calamaro Gigante?

ED

elio-e-marco-Geronimi-Stoll-a-spaccamarche-4Lei ride e scherza, però c’è una parte di vero; quest’idea degli scogli che salvaguardano dal mare è vecchia; oggi il segreto sta nell’annullare le onde, come già si fa in nazioni più avanti. Si può fare, ci sono dei metodi chimici per fare in modo che il mare sia sempre piatto. In questo modo non avanza più sulla spiaggia.

Comunque anche se non si riuscisse con questi metodi a evitare l’erosione delle varie spiagge, al limite ci si tuffa direttamente dalla carreggiata autostradale, non sarebbe quel gran dramma, ci sono cose molto peggiori come essere nelle mani dell’ISIS.

RP

E io che pensavo che la soluzione fosse allontanare gli stabilimenti balneari e a volte demolirli…

ED

Noi qua in Italia siamo un po’ indietro… lei dovrebbe andare all’estero e imparare quello che si può fare, ci sono tante ricette…

RP

Appunto: un ingegnere che ricette fa?

ED

È evidente che mi occupo di tantissime cose, probabilmente troppo. Come cuoco faccio delle ricette, delle ricette avvelenate. È un settore in grandissima espansione.
Ci sono vari tipi e livelli di avvelenamento, non è che se avveleni per forza ammazzi uno, può darsi che lo rendi inabile a vita, potrebbe essere più utile. E anche su questo, in Italia, siamo in pochissimi a occuparcene, solo in tre. E gli altri due, a loro insaputa: sono convinti di essere dei grandi cuochi.

MGS

Professore, che bella cosa fare l’energia col sole, senza inquinare… eppure pochi giorni fa il comitato scientifico di È Nostra scrive: “molti impianti fotovoltaici in Italia sono realizzati per puri scopi speculativi, creando scempi gravi del paesaggio con una grave perversione dei valori etici che portano a scegliere le energie rinnovabili”. Non ritiene che siano troppo disfattisti?

Slide 5

Marche:
25.000 impianti, taglia media 57 kw
104 kw per km quadrato
appena superata la potenza simbolica di 1000 mw di potenza totale

 

Questa foto di questa valle per metà coperta da fotovoltaico copre i vigneti più pregiati dove si producono il vino Pecorino, il Passerina.

(intanto viene offerto al prof. un bicchiere di Pecorino)
Mentre degusta questo bicchiere, ci dfotovoltaicoica: non sarebbe meglio mettere i pannelli solari sui tetti invece che nella campagna più nobile?

E D

Sì, diciamolo francamente: anche su questo siete arretrati.
A parte questi nomi cosi ambigui, passerina, pecorina… ma come si fa! È chiaro che se uno si occupa solo di sesso per tutta la vita non può fare passi avanti nel campo dei campi fotovoltaici.
In realtà noi in America siamo andati avanti, abbiamo distese di colline interamente ricoperte da queste cellule, che a voi sembrano immobili, sembrano che deturpino il paesaggio, invece si tratta solo di aspettare.

Sì, aspettare, perché dopo circa quarant’anni iniziano a dare i loro frutti, dei piccoli pannelli, che a loro volta genereranno altri pannelli…

Che poi sono ottimi anche da fare, io ho dei piatti, faccio delle ricette in cui uso appunto il Frutto del Pannello per fare i famosi panini avvelenati.

Quindi io credo vedendo questa foto che la strada giusta sia di ricoprire completamente le colline di fotovoltaico invece di andare avanti con le vostre …

RP

È un po’ difficili essere seri… ma torniamo a commentare questo dato sul fotovoltaico.

Le marche sono la seconda regione d’Italia per rapporto tra kwh fotovoltaici prodotti e ettari agricoli (sì, avete capito bene, la seconda).
Siccome ancora non ne abbiamo riempito le spiagge, Professore, siamo così indietro…

E.D.
Avreste dovuto farlo! Almeno al posto degli ombrelloni

RP

… e neanche al posto dei boschi, senò anche le foglie sarebbero fotovoltaiche

ED

in Amerca lo facciamo già, tutte le foglie sono fotovoltaiche…

MGS

beh, le foglie vanno davvero a energia solare: già da qualche milione di anni…

RP

torniamo al punto; se siamo secondi soltanto alla Puglia, che è per 2/3 pianeggiante mentre noi non lo siamo quasi per niente, qualche problemino paesaggistico ce l’abbiamo.

ED

C’è qualcuno del pubblico che vuol fare domande? Per le ricette avvelenate no, venite stasera a teatro qui di fianco; per il resto.

Spettatore

Oltre al fotovoltaico sviluppato così male, nelle Marche abbiamo anche il biogas sottoterra, con tanti terreni a mais e altri coltivi coltivati con abuso di pesticidi per poi bruciare il cibo…

ED
Eh, certo, perché se metti biogas in un deposito sottoterra, se glie ne metti davvero tanto, alla fine esplode e l’effetto è bello, specialmente se succede di notte; è come dei fuochi artificiali ma moltiplicati mille.

In America facciamo così

RP
Attrae il turismo?

ED

Sì, un po’ come a fatto Berlusconi a casa sua con quel vulcano…

Insomma, quello che vorrei dire, alla fine di questa farsa, è che comunque in Italia sembra che l’unico modo per generare lavoro, soldi, ricchezza, fare tutte le cose che servono a tirare avanti… l’unica formula è costruire.
Mentre invece potremmo cominciare a far uso della proverbiale creatività nostra, meritarci un po’ questa nomea, e innestare cose nuove.

Per questo credo che sia utile attrarre degli spettatori per fargli vedere le frane e i fenomeni che qui avete solo voi.

Dal pubblico

A proposito dello stoccaggio dei gas vorrei consegnare questo studio, prodotto da quelli che Renzi chiama “Comitatini”.
Come dice lei, ad esempio con lo stoccaggio al largo di Senigallia del CO2, proprio vicino alla faglia sismica… invece di fare petizioni e disturbare, perchè non cogliere l’occasione di farci il vino frizzante…?
E se fa il flash faglia potremmo vincere il Guinnes del flambé.

ED

Potremmo intitolarlo così: “’sto ccaggio”

RP
Per concludere, professore, cosa ci può suggerire alla fine, visto che abbiamo ancora tanta strada da fare… per diventare un po’ più progressisti.

ED

Progressisti? Per assurdo: restare fermi;

Trovo che la marcia in più delle Marche, l’ingrediente in più, è il vantaggio che di tante cose che sono andate avanti nel mondo in 50 anni, qui non è successo niente.

Dove è accaduto molto, tipo in Lombardia, hanno fatto delle cagate allucinanti, tipo ‘sta BRE-BE-MI che io ho fatto tante volte, ma perché ti sembra di essere nella tua autostrada privata, di adarci a casa, questa sensazione di grandezza, che ci ho una via tutta mia lunga 80 chilometri, dove posso andare a 180 tanto non c’è nessuno, neanche gli autovelox. L’ì c’è uno spreco di soldi, un o spreco di terreno agricolo, solo perché qualcuno deve ingozzarsi.
Mentre qui tanti eerrori non sono stati fatti anche se involontariamente.
State ancora fermi

visibile qui: https://www.youtube.com/watch?v=K7DABv16Fn

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