Abbiamo aiutato Contiamoci.com a pubblicare questo certificato
Abbiamo fatto anche alcune azioni un po’ goliardiche ma divertenti, come questa canzone cantata per strada.
Su smarketing.it è descritta una breve case history di questa iniziativa.

Dietro c’è un’idea anti-consumistica del Natale, che condividiamo con chi vuole continuare a leggere.


Salvare il mondo è palloso e pedante

È uno degli effetti del marketing sulla nostra mente: il mondo si capovolge.
Così lavoriamo come bestie, inquiniamo e ci freghiamo l’un l’altro, ma in cambio possiamo sprecare quei due spiccioli per  fare shopping: non è noioso, è eccitante. In qualche angolo del cervello, chiunque di noi capisce che c’è qualcosa che non torna. Ma è un angolo coperto da strati e strati di condizionamenti.

Natale, retaggio di una religione del passato: il Cristianesimo

La religione di Gesù subisce il proselitismo del Dio Consumo e del su pantheon di brand.
La nuova religione-senza-religiosità funziona: orienta l’etica, la visione del mondo, ci dice cosa è buono, determina perfino le nostre aspirazioni trascendenti.
I nuovi e potenti strumenti di neo-catechesi hanno convertito, in mezzo secolo, alcuni miliardi di adepti: molti di loro ancora si autodefiniscono cristiani, ma si guardano bene dal pregare il vecchio Dio. La preghiera è troppo lenta, troppo introspettiva; e il culto è troppo collettivo, umano, sociale. E poi girano pochi soldi, invece tutti ci spiegano che con le leggi di mercato chi vuole può essere molto più efficiente ed efficace di Dio.

Avere tutto e adesso

Gli ipermercati sono templi assai più affollati delle vecchie chiese, le Babbe Natale minigonnute sono ben più gradevoli delle Madonne velate.

È psicologicamente divina, dopo millenni di fame, quest’orgia di cibi senza stagione e senza bachi e di merci fatte chissà dove da chissà chi, cioè generate oltre la coscienza, la colpa e la memoria: in un Altrove Mistico.
È l’Istante Perfetto, che dura un nanosecondo e contiene i millenni infiniti, quello in cui metti l’oggetto desiderato nel carrello; dura un attimo, il desiderio diventa subito una cosa; quando alla cassa ti drenano il bancomat il piacere è già in gran parte esaurito.

Un tempo si sgozzava un capro agli dei.
Oggi si fanno i regali di Natale

Si sa, le nuove religioni assimilano le ricorrenze delle precedenti: il cristianesimo aveva messo il compleanno di Gesù proprio il 25 dicembre, la festa del Sol Invictus nella settimana dei Saturnali.
Che arrivasse un Dio sobrio, non vendicativo, egualitario (quindi eversivo nella Roma Imperiale), non è stata una cosa svelta: c’erano da capovolgere dei valori cui la gente credeva fortemente.  Et voilà, oggi si sono di nuovo capovolti.

Dai, festeggiamo il Creatore distruggendo il Pianeta!

Così troviamo diventertissimo festeggiare il compleanno di Gesù sprecando tonnellate di robaccia che costa molta materia ed energia, e anche molte giornate di lavoro, che finirà in qualche inceneritore entro pochi mesi e quindi inquinerà due volte: per farla e per distruggerla.
Sotto sotto ormai lo pensano tutti, persino se sei il più seriale compratore di pacchettini cominci a sospettare che questo nuovo paganesimo sia una fregatura.
Ma non lo puoi dire: gli altri penserebbero che sei palloso e pedante.

Allora diciamolo divertendoci

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Guardate questo flash mob: potete imitarlo liberamente.